Yael Plat

Nata nel 1980 a Gerusalemme, tra il 2004 e il 2013 ha frequentato l’Accademia delle Belle Arti a Urbino e a Torino. Attualmente vive e lavora in Israele e il suo lavoro consiste in un’indagine storico, politico e sociale sul suo paese.

Su tutti questi è una proprietà inalienabile nel patrimonio musicale Israeliano. Scritta da Naomi Shemer, cantautrice nazionale israeliana, è un emblema del modello sionista e patriottico, e le sue canzoni sono parte integrante della colonna sonora della società ebraica in Israele. Viene sentita, quindi, come preghiera collettiva nazionale.

La traduzione in arabo rovescia il suo significato in tutte le sue sfumature politiche, storiche e sociali. È un omaggio al popolo palestinese, il quale, nella narrativa egemonica sionista, rappresenta l’allegoria del male da cui bisogna difendersi e di cui bisogna cancellare le tracce dalla terra e dalla coscienza nazionale. I chiodi estratti dalle case demolite testimoniano le pratiche violente messe in atto sul territorio, nel nome di tale visione tragica e paradossale.

Il lavoro è stato pensato all’interno di The Pre-Transitional Justice Lab, curato da Zochrot, una ONG che promuove lo studio sulla Nakba e la questione dei profughi palestinesi in Israele.

y.p.

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2016

installazione multi mediale, materiali vari, sonorizzazione

dimensioni dettate dall’ambiente