Workshop 2017

Giovedì 9 Novembre 2017

ore 19.00

SALONE D’ONORE DELL’ACCADEMIA ALBERTINA

via Accademia Albertina, 6 - Torino

I will find a city

Performance degli studenti a conclusione del workshop condotto da Peader Kirk.

Performer

Bruno Alicata, Silvia Casale, Edoardo De Nunzio, Eliana Flamia, Lidia Flamia, Simone Gatti, Erica Lazzeri, Bianca Mancin, Sharon Modone, Marco Novello, Carlo Penna, Elisabetta Petrelli, Vanessa Pitari, Beatrice Polo, Valentina Scripliuc

 

Troverò una città

"In questo workshop esploreremo come l'arte trasforma la vita e come il quotidiano può diventare arte, esploreremo il senso di appartenenza e la sensazione di essere un outsider, esploreremo azioni di creazione e azioni di distruzione e insieme li faremo funzionare. Creeremo in collaborazione una performance durante la settimana insieme.

La trasformazione può essere personale o chimica o architettonica. Nel suo testo "Formulary for a New Urbanism" del 1953, l'artista Situazionista Ivan Chtcheglov immagina una città che si dovrebbe (ri) modellare quotidianamente secondo le necessità della sua popolazione, spostando persino la sua posizione - una città nomade.

Concetti simili al Transformational Urban sono stati sviluppati dal gruppo di architetti italiano Superstudio nei loro manifesti degli anni '70 che propongono città costruite non per sedimentazione e stabilità istituzionale, ma per metamorfosi e migrazione, spazi effettivamente esistenti collegati ad altre identità, luoghi e possibilità - un'eterotopia, per prendere in prestito il termine di Foucault.

Esploreremo le nostre stesse storie di movimento e migrazione, i nostri percorsi che attraversano città familiari e sconosciute; esploreremo la costruzione e la demolizione."

Peader Kirk

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Ikebana Sogetsu

Giardino della GAM

13-14 e 18-22 settembre 2017

Cortile di Housing Giulia

18-19 ottobre 2017

 

Partecipanti al workshop con Mario Sonsini

Chiara Aimar, Diego Loris Arcelli, Chiara Caddei, Vittorio Campanella, Irene Coscarella, Giorgio Mauri, Giulia Montuori, Eugen Perner, Elena Radovix, Emilio Romano, Zheng Ruming, Stefano Scagliola

 

Sotto la guida di Cinzia Geretti e di Mario Sonsini, responsabile del Northern Italy Study Group, Gruppo di Studio Ufficiale e autorizzato dalla Scuola Ikebana Sogetsu di Tokyo, un gruppo di studenti dell’Accademia Albertina di Torino e dei Licei Cottini e Primo Liceo hanno realizzato una grande opera collettiva nei giardini della GAM, utilizzando materiale vegetale e non convenzionale.

Nei giorni 18 e 19 ottobre, il gruppo di lavoro si è trasferito nel cortile di Housing Giulia, dove le espressioni di ogni singolo partecipante sono confluite in un’unica istallazione Ikebana Renka, fino a divenire il luogo dell’incontro e della memoria.

 

Il Renka tradizionalmente è un genere di collaborazione giapponese della poesia, dove un minimo di tre o quattro scrittori contribuisce alla poesia finita.

Hiroshi Teshigahara, il 3° Iemoto della Scuola Sogetsu, negli anni 90 ha introdotto il Renka come una forma di lavoro di gruppo ikebana.

Ogni artista partecipa alla realizzazione dell’ikebana inserendo elementi realizzando continuamente un nuovo accordo con e tra i materiali della composizione precedente.

Una serie di “Ikebana” estemporaneo, creato da vari artisti.

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