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Torino, ex officine della stazione Torino-Ceres

Con-temporaneo_abitare l’emergenza

27 ottobre – 13 novembre 2022

Per raccontare la mostra Con-temporaneo_abitare l’emergenza, è interessante partire da una citazione di Zhuangzi ripresa da Italo Calvino in “Lezioni Americane”: “Tra le molte virtù di Chuang-Tzu c'era l'abilità del disegno. Il re gli chiese il disegno d'un granchio. Chuang-Tzu disse che aveva bisogno di cinque anni e d'una villa con dodici servitori. Dopo cinque anni il disegno non era ancora cominciato. 'Ho bisogno di altri cinque anni' disse Chuang-Tzu. Il re glieli accordò. Allo scadere dei dieci anni, Chuang-Tzu prese il pennello e in un istante, con un solo gesto, disegnò un granchio, il più perfetto granchio che si fosse mai visto”.

Forse non basteranno dieci anni, ai giovani artisti coinvolti in questo percorso, per raggiungere la “perfezione”, ma i lavori presenti in questa mostra ci raccontano un bel modo di avvicinarsi alla progettazione, insegnandoci che quell’attenzione fugace, che talvolta prestiamo a ciò che fanno, con il tempo può trasformarsi in forte interesse per la potenzialità del loro operare.

La collaborazione culturale con il Sermig ha accompagnato gli artisti di Ars Captiva in un confronto e in una riflessione su realtà che talvolta sfuggono all’attenzione dei giovani; riflessione che li ha guidati a ricercare soluzioni architettoniche e di design che potessero soddisfare alcune emergenze abitative.

L’intera mostra invita a meditare sul concetto di precarietà e transitorietà dell’abitare, sulla fragilità di chi è svantaggiato, e sulla necessità di affrontare queste tematiche con attenzione alla salvaguardia dell’ambiente, alla sostenibilità energetica e all’economia circolare.

Infine, vale la pena fermarsi a osservare i luoghi che ospitano “Con-temporaneo”, dal cortile dell’Arsenale della Pace, brulicante di volontari che quotidianamente donano il loro lavoro in un clima di fratellanza e ospitalità, ai giardini Cardinal Pellegrino che si offrono come uno spazio di incontri aperto a tutti, fino all’antico deposito dei vagoni ferroviari della vecchia stazione Ciriè-Lanzo, che con i suoi suggestivi spazi ci regala una inedita scenografia.

L’intera mostra invita a meditare sul concetto di precarietà e transitorietà dell’abitare, sulla fragilità di chi è svantaggiato, e sulla necessità di affrontare queste tematiche con attenzione alla salvaguardia dell’ambiente, alla sostenibilità energetica e all’economia circolare.