Mars Tara
Nato a Genova nel 1986, e cresciuto in Francia, si è laureato presso l’Accademia Albertina nel 2013. Attualmente vive e lavora a Torino, dove è attivo come artista e ricercatore, in un costante dialogo tra arte e nuove tecnologie.
Il mio lavoro si concentra principalmente sulla distorsione della realtà.
Le immagini che compongono le mie opere entrano in un processo di deformazione che le forgia in un divenire continuo: si trasfigurano, si spezzano, esplodono o implodono, o si trasformano in fantasmi evanescenti.
I concetti seguono lo stesso processo di metamorfosi. Ciò che metto in scena è il desiderio di una realtà differente, che fa nascere a nuova vita ciò che esiste intorno a me, ricreandolo.
Questo processo di estrema alterazione della realtà, o anche di sovvertimento delle sue leggi naturali, si concretizza attraverso la creazione di ambienti surreali, ma anche tramite la realizzazione di sculture, che diventano veri e propri attori all’interno dei loro scenari. Ogni elemento assume così una doppia valenza, che lo porta a essere un’opera indipendente, autonoma, che vive di vita propria; nello stesso tempo lascia la sua traccia all’interno di un contesto più ampio.
Al centro di questa mostra, il tema della metamorfosi dell’io viene affrontato attraverso un insieme di sculture che vogliono esplorare l’aspetto orrendo e disarmonico della nostra interiorità, e sono quindi state create a immagine e somiglianza dei mostri che si nascondono nella psiche dell’essere umano.
Nell’edizione di Ars Captiva 2013 un plastico popolato da una serie di edifici storti è stato il precursore di queste nuove creature, mescolanza di paesaggi, velivoli, animali, come in un impasto primordiale che racchiude l’essenza del nostro mondo attuale.
m.t.