Silvia Margaria
Nata a Savigliano nel 1985, vive e lavora a Torino, dove si è laureata presso l’Accademia Albertina. La sua ricerca si incentra sull’analisi e la rielaborazione della memoria fotografica.
La mia ricerca artistica si concentra sulla memoria racchiusa in immagini che sono scarti e detriti del passato, ma che testimoniano un vissuto. La ricerca di questo materiale è caratterizzata da una peculiare relazione con l’inatteso, l’imprevedibile e l’incalcolabile.
La pratica collezionistica fa sì che queste immagini conservino una certa idea di unicità e autenticità, che risiede nel loro valore storico, culturale e personale. Ciò significa non solo che esse tramandano una storia, ma hanno anche un certo grado d’importanza morale nel momento in cui vengono recuperate e reinvestite di valore, andando a costituire un “archivio dei vinti”.
La sovrapposizione e l’accostamento, intesi come metodologie di indagine, mi permettono di mantenere, scandagliare, selezionare, sommare, per riuscire ad avere un rapporto con il presente in dialettica con il passato.
I due collage esposti sono accompagnati da una proiezione di diapositive recuperate, che si va a inserire e sovrapporre alla composizione in una sorta di continuità narrativa. Si attua - attraverso l’utilizzo di immagini fotografiche prodotte da altri, da chiunque - una visione rassicurante e prevedibile, perché conosciuta, memorizzata e standardizzata.
Guardiamo queste immagini del passato con trasporto nostalgico, ma senza particolari sorprese. Esse sono intimamente insediate dentro la mente umana, sono residui di una memoria che diamo per scontata.
s.m.